La primavera è nell’ aria!… lo sanno bene quelle persone che, all’ apparire del primo timido sole, vedono spuntare, insieme alle viole, lacrime pungenti da occhi arrossati! Cinguettanti starnuti riempiono l’ aria e tutt’ intorno è un fiorire di kleenex stropicciati e spray nasali pronti all’ azione!
La stagione della fioritura, attesissima dopo i lunghi e freddi mesi invernali, non è accolta proprio da tutti con la gioia e le aspettative che merita… e questo perché la primavera non è soltanto la stagione degli amori ma anche quella delle allergie!
Che cos’è l’allergia?
L’ allergia è una malattia caratterizzata da una reazione eccessiva messa in atto dal sistema immunitario nei confronti di sostanze normalmente innocue, come:
- i pollini
- la polvere domestica
- i peli di animali
- determinati cibi (come ad esempio per l’allergia al nichel)
- alcuni farmaci
- i cosmetici
- i profumi
- le sostanze chimiche
- e la lista potrebbe continuare.
I pollini sono particelle rilasciate dai fiori con la funzione di favorire la riproduzione di piante ed alberi, quindi in primavera essi vengono rilasciati in grandi quantità nell’ aria per essere poi trasportati lontano dal vento. Ed è proprio nei pollini che si annidano i minuscoli responsabili delle reazioni allergiche, gli allergeni, piccole molecole in grado di scatenare una vera e propria tempesta infiammatoria.
Febbre da fieno
Il primo contatto dell’ organismo sensibile con l’ allergene comporta la produzione di un particolare tipo di anticorpi, le IgE. Questi agguerriti soldati del sistema immunitario, al “secondo incontro”, stimolano la liberazione di istamina ed altri mediatori del processo infiammatorio, ai quali sono dovuti i sintomi che caratterizzano la reazione allergica che, nel caso dei pollini, viene anche chiamata febbre da fieno.
I sintomi di questa allergia stagionale compaiono ogni anno durante la primavera, sono ben visibili, in molti casi anche violenti, ed interessano principalmente gli occhi e l’ apparato respiratorio:
- congiuntivite: gli occhi cominciano a dare prurito, quindi compare lacrimazione abbondante, arrossamento, gonfiore e fastidio a seguito di esposizioni a fonti luminose intense;
- rinite allergica: il naso è intasato, anche in seguito al rigonfiamento della mucosa, e prude dando starnutazione frequente e produzione di secrezioni liquide ed acquose;
- possono inoltre essere presenti mal di testa, irritabilità, scarso appetito, depressione ed insonnia; man mano che la stagione avanza, possono manifestarsi tosse ed affanno.
- in alcuni soggetti particolarmente sensibili si possono avere anche reazioni cutanee con arrossamenti e gonfiore, soprattutto a livello del volto e delle braccia;
- i disturbi che interessano soprattutto le vie aeree inferiori sono i più pericolosi in quanto si manifestano con difficoltà respiratorie, dovute alla broncocostrizione, ma possono anche sfociare in vere e proprie crisi asmatiche con pericolo di soffocamento.
Nella seconda parte di questo articolo “stagionale” sulle allergie vedremo perché alcuni soggetti sviluppano queste anomale reazioni, come si può intervenire e quali accorgimenti adottare per ridurne l’ impatto. leggi qui la seconda parte: come curare l’allergia.
Nel frattempo, chi non è allergico può continuare a considerare romantico un viale imbiancato dai batuffoli filamentosi dei pioppi che tanto ricordano una nevicata di fine stagione…
Ciao,
chissà perchè sento il bisogno di commentare già la prima parte di questo articolo…
Riguardo le allergie stagionali mi è capitato, più di una volta, di sentire persone fra i 40 e i 60 anni, lamentarsi del fatto che da 2-3 avevano un’allergia mai avuta prima nella loro vita.
Quindi è possibile, per esempio, cominciare ad essere allergici ad uno o più pollini dall’età di 50?
Inoltre, spero di ricordare bene, una volta, ascoltando, in auto, un programma di Radio24, si menzionò che i tempi dell’allattamento al seno erano determinanti per prevenire l’insorgere di allergie…mi viene solo il dubbio che il riferimento fosse solo a quelle alimentari.
Anch’io purtroppo soffro di questo fastidiosissimo problema allergico.
Sono allergico a diverse cose, dai cani alle graminacee, ma l’effetto negativo maggiore lo risento con la fioritura degli ulivi (e pensare che ho una 60ina di piante di mia proprietà a 2 passi da casa).
Ogni volta che arriva maggio iniziano i problemi. Riniti, crisi respiratorie, asma etc.
Per questo motivo prevengo ormai da molti anni questo tipo di allergia utilizzando gli antistaminici, e per un lungo periodo mi sono somministrato sotto prescrizione medica di un allergologo una lunga serie di vaccini che hanno migliorato alcune sintomatologie e lasciandone però altre inalterate.
Aspetto con piacere il prossimo articolo sull’allergia che credo sia un problema di molti italiani.
Ciao Armando! 🙂
non esiste una risposta univoca alla domanda su come e perchè si sviluppa una reazione allergica. Fattori ereditari ma anche ambientali condizionano il grado di sensibilità di una persona nei confronti dei diversi allergeni. Nella maggior parte dei casi le allergie si manifestano presto, in giovane età ma l’esposizione a particolari condizioni ambientali possono farle emergere anche in età più avanzata…l’inquinamento industriale, i gas di scarico delle auto, le polveri sottili sono tutti potenziali fattori allergizzanti che negli ultimi anni hanno subito un aumento esponenziale, rendendo molte persone allergiche, quando prima non avevano nessun disturbo. Nel caso specifico delle allergie ai pollini, dobbiamo considerare che anche i cambiamenti climatici possono influire sul potenziamento di questi disturbi, in quanto possono modificare il periodo e la durata della pollinazione esponendo i soggetti predisposti a quantità massicce di allergene, superando quella soglia di sensibilità che finora li aveva “protetti”.
Per quanto riguarda l’allattamento al seno, sembra aiutare a prevenire allergie alimentari (ricordi bene) in quanto il latte materno permette di ritardare il contatto con altri alimenti potenzialmente allergizzanti fino a quando la maturazione della struttura intestinale del bambino non consente di cambiare la dieta.
Grazie ancora per le tue sempre puntuali domande 🙂 a presto, Catia
Ciao Mirko,
con questo commento hai toccato quasi tutti i punti che verranno presentati nel prossimo articolo, perciò non ti anticipo niente e ti invito a seguirci…come sempre! 🙂
Grazie a presto, Catia.
Ciao,
io ho avuto una strana storia con l’allergia, ne ho sofferto solo 1 anno (in un mese in particolare), non l’ho combattuta con niente, nel senso che me la sono tenuta e ho sofferto per quel mese, dopodiché come arrivata se ne è andata… mah non so se è dipeso da un particolare tipo di polline che si è diffuso in quel particolare momento e basta o se in qualche modo il non-accanimento terapeutico ne ha impedito la ricomparsa… che ne pensi?
Ciao Omar,
anch’io come te, qualche anno fa, ho vissuto un’esperienza di “allergia” circoscritta (nel solo mese di maggio) che poi non si è più ripetuta.
L’ unico sintomo riguardava attacchi improvvisi di tosse scatenati da un fastidioso prurito di gola! Anch’io ho evitato trattamenti farmacologici 🙂
e, senza troppa sofferenza, il disturbo si è risolto senza recidive. Non avendo eseguito, nè tu nè io, test allergologici, non possiamo sapere se effettivamente questi disturbi erano conseguenza di una manifestazione di tipo allergico. Quello che penso è che si sia trattato in realtà di una irritazione della mucosa orale (parlo del mio caso, non conoscendo i tuoi sintomi) scatenata da una qualche sostanza presente nell’aria, magari anche un tipo di polline, in quantità elevata, che però non ha innescato una risposta immunitaria (come nel caso delle allergie) ma solo un riflesso, la tosse. Ripeto, non sono un medico e non faccio diagnosi, ma credo che queste singole manifestazioni siano più di origine irritativa che allergica, proprio in virtù della loro unicità e della mancanza di una vera e propria sintomatologia allergica.
Grazie per la domanda! 🙂
Ciao, Catia.