Funzionalità renale: quali esami eseguire?

Il funzionamento dei reni è uno degli argomenti più complessi da studiare in quanto vengono coinvolte numerosissime nozioni di chimica e fisiologia. Per tale motivo i due post che seguono sull’argomento, sorvoleranno le nozioni tecniche alla base di quanto sarà detto. Rimando per ciò ai numero link proposti.

I reni sono organi deputati, oltre che alla produzione di ormoni quali ad esempio l’EPO (eritropoietina) o la renina, alla filtrazione del sangue.

In quanto tali, la valutazione della loro funzionalità è fondamentale laddove tale capacità sia ridotta per patologia od altro.

Tali condizioni prendono il nome di insufficienze renali e possono essere acute o croniche. Le prime spesso sono reversibili, le seconde, seppur a progressione graduale, possono degenerare in condizioni molto gravi.

Le stadiazioni dell’insufficienza renale vengono definite in base al VFG (Velocità di filtrazione glomerulare) di cui parleremo nel capitolo della Clearance.

rene

(Rene. tratto da http://www.aic.cuhk.edu.hk)

Gli esami clinici principali per la valutazione renale sono:

  • Creatinina
  • Azotemia
  • Acido urico
  • Esame completo delle Urine
  • Clearance
  • Proteinuria

Creatinina

valori normali : 0,6-1,2 mg/dl

creatinina

(Molecola di creatinina)

La creatinina è una sostanza normalmente presente nel sangue come catabolita (ossia prodotto di degradazione) della fosfocreatina (sostanza che contiene energia chimica nei muscoli) e relazionato direttamente alla massa muscolare del soggetto.

La creatinina è esclusivamente endogena, ossia ha origine solo ed esclusivamente dal proprio corpo. In condizioni normali quindi un uomo atletico avrà un dosaggio di creatinina maggiore a quella di una donna sottopeso.

Per cui i valori normali possono variare di molto da persona a persone. Nell’ambito però dello stesso soggetto è un parametro utile per valutare un problema renale.

filtraggio creatinina

(Complesso sistema di filtraggio e secrezione della creatinina a livello renale)

In condizioni normali infatti la creatinina passa il “setaccio renale” finendo nelle urine e tenendo costantemente basso il suo valore ematico.

Quando c’è un danno renale tale valore nel sangue tende a crescere in quanto la sostanza si accumula non essendo completamente smaltita.

Questo parametro quindi è utilissimo nel follow-up (“seguire l’andamento”) della patologia renale.

Da notare che, proprio per quanto detto precedentemente, una diminuzione importante della creatininemia (creatinina ematica) può sussistere a seguito di atrofie muscolari (con relativa diminuzione della massa muscolare).

Azotemia

valori normali: 11-50 mg/dl

carne

(Un valore alterato dell’azotemia è spesso correlato ad un’alimentazione sbilanciata e ricca in proteine)

L’azotemia (azoto non proteico od urea sierica) rappresenta la componente preminente dell’azoto non proteico nel sangue ed è un ottimo indice dello stato di idratazione del paziente.

Ha origine, a differenza della creatinina, anche esogena ossia esterna all’organismo.
Infatti deriva fondamentalmente dalla scomposizione delle proteine (tra cui quelle ingerite con gli alimenti) da parte del fegato. Come la creatinina viene secreta dai reni che ne mantengono il valore ematico basso. Ovviamente un aumento importante di può osservare dopo un pasto molto proteico.

Tale valore però deve scendere in breve tempo. Il più delle volte però un valore sopra la media è indice di una sofferenza renale o comunque una patologia collegata ai reni.

Nel prossimo post continueremo la nostra breve digressione sugli esami per la funzionalità renale.

Dott.Mileto Carrubba

Biologo

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