Ritrovare l’equilibrio tra mente e spirito e migliorare la propria qualità della vita grazie alla medicina ayurvedica. È la “scienza della durata della vita”, significato della parola in sanscrito, e tracce delle sue origini si sono trovate in testi indiani di più di cinquemila anni fa, con reperti e testimonianze più solide a partire dal 1500 avanti Cristo.
Oggi la medicina ayurvedica si sta affermando sempre di più nel mondo occidentale, arrivando anche in Italia con la sua dottrina, che comprende aspetti di prevenzione e di cura finalizzati ad allungare e migliorare la vita dell’essere umano in perfetta armonia con la natura.
Cos’è e come curarsi con la medicina ayurvedica
Alla base di questo pensiero c’è l’idea che le leggi della natura regolino anche salute, malattia, guarigione e morte dell’uomo, composto da corpo e mente, sensi e anima: quando è presente un equilibrio tra uomo e ambiente si ha la salute, dunque, mentre ogni squilibrio comporta una malattia.
Ci sono anche cinque principi di comportamento da seguire, che riguardano l’astenersi dall’uccidere qualsiasi forma di vita animale, dal rubare, dall’avere comportamenti sessuali scorretti, dal mentire e infine dal consumare alcol.
Per questa filosofia, ogni entità fisica si caratterizza per prakriti (la costituzione, il rapporto tra mente e corpo che non cambia mai nella vita) e dosha (forza vitale), è formata da tre forze vitali il cui squilibrio determina le malattie.
Ogni dosha infatti è composto da due dei cinque elementi naturali e ogni individuo ha una sua combinazione variabile di questi elementi, con uno che prevale: ci sono pertanto il vata (che è il più importante, corrisponde a etere e aria e controlla la mente, il cuore, la divisione cellulare); pitta (fuoco e acqua, controlla sistema ormonale e digestivo) e kapha (acqua e terra, riguarda forza, immunità e crescita fisica).
È in base alla conformazione specifica del singolo individuo che si preparano i rimedi ayurvedici, come preparati farmaceutici di origine animale e vegetale, provvedimenti dietetici e comportamentali, regole di meditazione e yoga e, appunto, il massaggio.
Per questo, una delle prime operazioni effettuate dal medico ayurvedico è la palpazione del polso, per captare ogni segnale di disequilibrio in un soggetto nelle sue fasi iniziali, prima ancora dei sintomi concreti o della comparsa di un disturbo preciso: questa tecnica si rivela efficace per combattere e risolvere problemi e fastidi come:
- ansia
- insonnia
- irritabilità
- asma
- mal di testa
..ma anche malattie della pelle come la psoriasi o disturbi gastrointestinali come coliti e intestino irritabile.
Il primo tipo di intervento sono dei suggerimenti per migliorare migliori abitudini di vita e alimentari e rimedi per ristabilire l’equilibrio psicofisico, in particolare attraverso operazioni di rilassamento, miglioramento della respirazione e ricerca della pace interiore.
Si passa poi al tipico massaggio ayurvedico, che rilassa il soggetto e aiuta il suo corpo a ritrovare l’equilibrio energetico, sciogliendo blocchi e restituendo vigore, quell’energia vitale che prende il nome di prana.
Tra i prodotti più famosi c’è la Chyawanprash, una sorta di marmellata proveniente dall’antichissima medicina tradizionale indiana, composta da:
- zucchero
- miele
- burro di ghee
- olio di sesamo
- bacche
- numerose piante medicinali
- e il Triphala, una preziosa miscela di tre erbe (emblica officinalis, terminalia chebula e terminalia bellirica).
Un insieme particolare di ingredienti in grado di creare uno speciale “antidoto” contro disturbi e malanni di ogni genere, con numerose azioni benefiche sull’organismo: ha innanzitutto proprietà disintossicanti e protettive del fegato e benefici per l’apparato riproduttivo e i muscoli, ma migliora anche i processi digestivi, contrasta l’iperacidità e il meteorismo, ottimizza le funzioni respiratorie e previene la tosse, grazie alla sua ricchezza di vitamina C che rafforza le difese immunitarie.
Secondo la leggenda, il nome deriva da quello di un vecchio saggio indiano che sposò una principessa molto giovane e bella: resosi conto dei problemi derivanti dalla differenza d’età, si rivolse ai medici ayurvedici che gli preparano una speciale medicina che gli restituì vigore e giovinezza, la cui ricetta si è tramandata fino ai nostri giorni.
Oltre alla marmellata si ricorda il guggul, una resina che viene estratta dalla corteccia del cosiddetto albero della mirra, un piccolo albero che cresce principalmente nel nord-est dell’India e in Pakistan.
Questa sostanza, dalla consistenza oleosa e gommosa, viene impiegata nella medicina ayurvedica per via delle sue virtù benefiche nella cura di condizioni come disordini metabolici, aterosclerosi e obesità, contrastando in particolare il colesterolo totale, il colesterolo LDL (quello cattivo) e i trigliceridi grazie alla presenza di “guggulipide”.
Ovviamente, come in tutti i casi che riguardano la salute, è bene andare sempre con i piedi di piombo e affidarsi solamente a medici qualificati, rivenditori specializzati in prodotti ayurvedici come Shankara, o in una delle tante farmacia e erboristerie che anche dalle nostre parti trattano prodotti indiani.