Integratori Alimentari: detraibili o non detraibili?

Diverse patologie possono insorgere in seguito a carenze alimentari di alcuni nutrienti e l’integrazione rappresenta, in molti casi, la prima forma di terapia.

Integrare significa completare una dieta non corretta, ovvero povera di quei principi nutritivi che l’organismo non è in grado di produrre e che deve assumere con l’alimentazione!

Quando si parla di integratori alimentari si fa riferimento ad una gamma estremamente ampia di prodotti (integratori vitaminici, integratori di sali minerali, integratori energetici, quelli che sostituiscono il pasto e tanti altri), e prima o poi tutti ci troviamo ad assumerne…fin dai primi mesi di vita.

Non lasciamoci ingannare, però, dalle proprietà nutrizionali degli integratori, nè dal fatto che è possibile acquistarli senza ricetta medica e in molti casi anche al di fuori delle farmacie…vanno assunti sempre entro determinati limiti di sicurezza (durata , dosaggi ed interazioni) e tenendo conto delle raccomandazioni e dei consigli degli specialisti!

Un supporto all’alimentazione ma un salasso per nostri portafogli!

Una caratteristica che salta all’occhio, soprattutto a chi si trova a seguire una prescrizione o a chi fa dell’integrazione uno stile di vita, è sicuramente il costo, considerevole in molti casi, degli integratori alimentari. E’ naturale allora chiedersi se sia possibile detrarre dalle tasse anche la spesa sostenuta per l’acquisto di questi prodotti, in particolare quando è accompagnata da ricetta medica!

Da farmacista non vi nascondo che a tale proposito le interpretazioni sono state diverse e, in alcuni casi, anche discordanti…ma “finalmente” nel giugno del 2008 l’Agenzia delle Entrate è stata chiara: niente sconti Irpef per l’acquisto di integratori alimentari!

Con la risoluzione n.256/E del 20 Giugno 2008 l’Agenzia delle Entrate chiarisce che gli integratori alimentari non beneficiano della detrazione d’imposta del 19%, anche se prescritti da uno specialista. Gli integratori infatti “vengono somministrati, sostanzialmente, per cure dirette ad ottimizzare gli apporti nutrizionali ed a migliorare le condizioni fisiologiche, senza per questo essere considerati dei medicinali. In ragione della loro composizione, gli integratori si qualificano come prodotti appartenenti all’area alimentare“, escludendo, quindi, il loro acquisto dalla detrazione del 19%, riconosciuta solo alle spese sanitarie!

L’assenza, inoltre, di indicazioni scritte che affermino che una dieta equilibrata e variata non sia generalmente in grado di apportare sostanze nutritive in quantità sufficienti, esclude chiaramente la possibilità di equiparare l’integratore alimentare ad un farmaco!

Quest’ultimo punto ci porta di conseguenza a riflettere sulla reale necessità di integrare la nostra alimentazione…certo prescrivere un integratore è più semplice che convincere il paziente a seguire una dieta bilanciata e ricca di determinati alimenti, perchè facilmente reperibile, con dosaggi garantiti e realizzabile con il minimo sforzo (ricordarsi di prendere la pasticca!). Quello che si tende a non considerare, oltre alla spesa, è che se non si fanno sforzi per migliorare il proprio stile di vita saremo sempre costretti ad integrare le nostre carenze…diventando quindi schiavi di un consumo, a volte, non necessario e che, in quanto tale, non prevede sconti!

3 Comments

  1. alvaro
  2. Rosa Flood

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