L’uso di filtri solari, creme, latte e oli è un mezzo di protezione valido, in quanto riduce la quantità di radiazioni ultraviolette che penetrano nella pelle, ma questa precauzione non è efficace in assoluto: non basta scegliere il fattore di protezione solare più adatto al nostro fototipo, bisogna anche evitare abitudini sbagliate, che rendono vano l’effetto schermante dei filtri solari.
Le Dieci (ed anche qualcuna in più) regole d’oro per esporsi al sole in sicurezza:
- Scegliere il fattore di protezione più adatto: questa scelta va fatta in base al proprio fototipo, tuttavia è bene ricordare che il fattore indicato sulla confezione deve essere ridotto del 30%, perché la quantità testata in laboratorio è nettamente superiore a quella realmente utilizzata durante l’esposizione al sole. Quindi un FPS 10 equivale ad una protezione 7!
- Applicare i prodotti solari fin dal mattino, mezz’ora prima dell’esposizione, e rinnovare l’applicazione frequentemente (soprattutto quando si sta al sole per più di due ore), in quanto il sudore diluisce la concentrazione dei filtri solari e il telo da mare, su cui ci stendiamo, la rimuove meccanicamente quando ci muoviamo!
- Dopo il bagno, asciugarsi bene e poi riapplicare la protezione, anche se “water resistant”!
- Per le prime esposizioni, non prendere più di tre quarti d’ora di sole al giorno, per abituare gradualmente la pelle all’azione dei raggi UV.
- Evitare l’esposizione diretta ai raggi solari durante le ore centrali della giornata, quando è massima la concentrazione di ultravioletti, dalle 11,00 alle 15,00. Per i bambini è consigliabile prolungare questo intervallo, proprio a causa della loro elevata sensibilità ai raggi UV.
- Non esporre i bambini fino a 6 mesi di età direttamente alla luce solare.
- Indossare sempre cappello e occhiali con lenti omologate per filtrare UVA e UVB.
- Proteggersi con i prodotti solari non solo sulla spiaggia, ma durante tutte le attività all’aria aperta.
- Attenzione alle circostanze che possono ingannare sulla reale forza del sole: generalmente si crede di essere totalmente protetti dal sole quando ci si trova sotto un ombrellone o un cielo nuvoloso. Non è così, perché molte superfici riflettono i raggi UV che possono arrivare alla pelle anche se si è apparentemente al riparo, aumentando gli effetti dell’esposizione diretta ai raggi solari: ad esempio l’acqua riflette circa il 20% delle radiazioni, la neve l’85%, l’erba di un prato il 10%, la sabbia stessa il 15-25%.
- Bere spesso per prevenire la disidratazione: durante una prolungata esposizione al sole il corpo perde rilevanti quantità di acqua, pertanto è necessario reintegrare queste perdite, anche sotto forma di frutta fresca!
L’efficacia e la sicurezza di un prodotto solare sono assicurate anche un altro fattore, spesso considerato un semplice dettaglio, ma che forse è quello più importante: la data di scadenza!
Come ho scritto, in risposta ad un commento di una lettrice sull’articolo precedente, i prodotti solari, oltre a riportare una data di scadenza del prodotto integro, hanno anche una scadenza all’apertura. Questa indicazione è rappresentata dal disegno di un vasetto aperto su cui è stampato un numero seguito da una lettera: ad esempio “12M”, ovvero 12 Mesi, che significa che la ditta garantisce la qualità del prodotto, quindi il mantenimento delle caratteristiche fisiche, chimiche ed organolettiche, non oltre 12 mesi dall’apertura. Inoltre la crema solare trascorre molte ore al caldo, sotto il sole, ed se anche i filtri sono generalmente fotostabili, altri fattori concorrono ad alterarli: la non corretta chiusura della confezione, l’infiltrazione della sabbia, ecc.
Per questi motivi è necessario sostituire la crema solare ogni anno, riciclando, quando è possibile, quella della stagione precedente come semplice crema idratante!
Buona abbronzatura a tutti!!! 🙂
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