18 Novembre: giornata europea degli Antibiotici

Antibiotici: c’è chi non li prende mai e chi vorrebbe usarli al minimo starnuto!

Chi di noi non ha fatto uso, almeno una volta nella vita, dell’antibiotico, croce e delizia dei nostri mesi invernali?
Quest’anno gli antibiotici hanno anche una giornata europea a loro dedicata: il 18 Novembre!

La scelta della data non è certo casuale: durante la stagione invernale si ricorre agli antibiotici più che in altri periodi dell’anno!

In questo giorno i media dovrebbero informare su questa classe di farmaci, su come evitare i fenomeni di resistenza da parte dei batteri e sul modo corretto di assumerli…e quando si parla di Informazione, IlBugiardino non può certo stare solo a guardare!!!


Quando un’infezione delle vie respiratorie, della gola, del naso o dell’intestino è particolarmente forte o fa fatica a risolversi, il medico può prescrivere uno di questi farmaci. Ma prima di assumerli è importante essere certi che l’infezione sia proprio di origine batterica, infatti contro i virus sono completamente inefficaci.

Per questo un’influenza non si cura con gli antibiotici e nemmeno il raffreddore o il mal di gola, visto che nella gran parte dei casi tali malesseri sono provocati da virus!

Tuttavia gli antibiotici possono essere utili per controllare infezioni batteriche secondarie.

Come si fa a capire se un’infezione è batterica?

Senza esperienza e senza esami di approfondimento è difficile. Di solito il medico di famiglia può farlo sulla base dei sintomi individuali, ma spesso non è così immediato. Se l’esperienza non basta si ricorre ad esami specifici: coltura microbiologica ed antibiogramma.

La comprensione della natura dell’infezione e l’individuazione del batterio coinvolto è il primo passo per una scelta responsabile e mirata del farmaco antibiotico, nonché una delle più importanti contromisure che possiamo mettere in atto per ridurre il rischio di uno sviluppo di Resistenza nei batteri.

Il fenomeno della resistenza batterica, ovvero la capacità di alcuni batteri di diventare insensibili all’azione di alcuni antibiotici,  non è una capacità acquisita di recente, ma un problema che è nato con gli antibiotici stessi…

C’era una volta la Penicillina…

Nei libri di storia della medicina si legge che, nel 1929,  il ricercatore britannico Alexander Fleming, studiando le proprietà di alcune colonie di batteri, si accorse che una muffa, la Penicillium notatum, giunta casualmente sulla piastra di coltura, si era sviluppata ed aveva contemporaneamente ucciso la colonia di batteri messa in precedenza. Lo scienziato concluse che la muffa doveva produrre una sostanza, che chiamò Penicillina, in grado di bloccare la proliferazione dei batteri!

Tra la fine degli anni ’30 e l’inizio degli anni ’40, la Penicillina, prodotta in quantità sempre maggiore, permise di salvare innumerevoli vite umane, guadagnandosi così la fama di “farmaco miracoloso”. Durante la Seconda Guerra Mondiale, si fece largo impiego della penicillina sui soldati feriti, ma fu solo nel 1942 che l’uso del farmaco venne esteso, negli Stati Uniti, al grande pubblico.

Poco tempo dopo, però, la comunità medica avrebbe scoperto che il magico preparato aveva dei limiti: a tre anni dalla sua introduzione, la penicillina, all’epoca acquistabile senza bisogno di prescrizione medica, aveva già fatto registrare i primi casi di resistenza batterica!

Nel 1945 lo stesso Fleming metteva in guardia contro l’uso improprio della penicillina, che poteva comprometterne l’efficacia e, a metà degli anni ’50, il farmaco cominciò ad essere venduto solo dietro ricetta medica. Tuttavia, nonostante queste precauzioni e la messa a punto di nuovi antibiotici, il problema della resistenza batterica cominciò ad acquistare proporzioni sempre maggiori e la crescita del fenomeno sembrava andare di pari passo con quella delle sostanze antibiotiche: è negli anni ’70 che si registrarono i primi casi di infezioni batteriche resistenti a tutti gli antibiotici conosciuti!

Quali fattori influenzano lo sviluppo di resistenza nei batteri? Come possiamo contrastarla? Come procede la ricerca di nuovi e più efficaci farmaci antibiotici?

Nel prossimo articolo le risposte a queste domande ed altro ancora…perché l’informazione non può esaurirsi in un solo giorno!!!

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