Vaccinarsi o non vaccinarsi?… questo è il dilemma!

“Che cos’ è il vaccino antinfluenzale? E’ davvero una necessità o solo un azzeccato prodotto di mercato?”

E’ stata questa la prima domanda che ci siamo posti all’ inizio della nostra “trattazione” sull’ influenza stagionale…ed ora proviamo a dare qualche risposta!

Il vaccino è un preparato costituito da una piccola quantità di microrganismi (virus o batteri) uccisi o attenuati, o da parti di essi, utilizzato per stimolare nel corpo la naturale reazione immunitaria.  I vaccini, quindi, inducono la produzione di anticorpi, da parte del sistema immunitario, per costruire una specifica resistenza alle infezioni, simile a quella che è provocata dalla malattia, evitando però i sintomi e le complicanze di quest’ ultima.

Gli anticorpi, prodotti nel processo di sviluppo dell’immunità, sono diretti contro determinate parti dello specifico germe (antigeni) e ne conservano il ricordo. Questa memoria immunitaria può essere richiamata in caso di necessità per una protezione futura anche dopo mesi o anni. La prossima volta che la persona incontra lo stesso tipo di germe, questo viene immediatamente riconosciuto dal sistema immunitario che lo elimina prima che possa provocare danni.

Anche se prodotti in maniere diverse,  tutti i vaccini contengono quelle componenti antigeniche che sono in grado di stimolare i meccanismi di difesa del nostro corpo. Inoltre i vaccini contengono anche piccole quantità di conservanti,antibiotici ed altre sostanze che aiutano la produzione della risposta immune.

Il vaccino antinfluenzale ci protegge da tutte le infezioni?

La risposta è “no!”

Lo spauracchio delle pandemie influenzali, agitato in maniera massicia dai media, giocando sull’ equivoco che vaccinandosi ci si protegge da tutti i virus dell’ influenza, serve solo a vendere più vaccini.

Il vaccino ci immunizza solo dai virus contro cui è mirato e che si suppone circoleranno, ma non ci protegge dalla miriade di agenti infettivi responsabili delle sindromi parainfluenzali che spesso accompagnano l’ influenza stagionale!

I ceppi utilizzati per la produzione del vaccino antinfluenzale vengono scelti ogni anno dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sulla base delle segnalazioni provenienti dai sistemi di sorveglianza di tutto il mondo. Il continuo monitoraggio è reso necessario dall’ alta frequenza di mutazioni che, come abbiamo già accennato negli articoli precedenti, si verificano nei virus influenzali. Queste mutazioni, poichè modificano le caratteristiche antigeniche (quella parte del virus riconosciuta dall’ anticorpo) fanno sì che l’ immunità acquisita, naturalmente (perchè ci si ammala) o artificialmente (con la vaccinazione), nella precedente stagione influenzale non sia più sufficiente a proteggere dalle nuove forme virali in circolazione.

La protezione indotta dal vaccino comincia due settimane dopo l’ inoculazione dello stesso e perdura per un periodo di 6-8 mesi, poi tende a declinare. Per questo motivo si consiglia di fare la vaccinazione tra metà Ottobre e fine Novembre, in modo da garantire una buona copertura per tutto il periodo epidemico, che in Italia ricordiamo essere tra Dicembre e Marzo.

Efficacia della vaccinazione

I vaccini antinfluenzali hanno un’ efficacia, in soggetti sani adulti, variabile dal 70 all’ 90%, e secondo l’ OMS riducono la mortalità legata all’ influenza del 70-80% in quanto, anche se non sempre riescono a prevenire l’ infezione, agiscono riducendo in modo sostanziale la frequenza delle sue complicanze. Nei bambini e nei ragazzi fino a 16 anni è stimata un’ efficacia pari al 60-70%; negli anziani l’ efficacia della vaccinazione nel ridurre la mortalità legata all’influenza varierebbe dal 25 al 75%.  ( I dati sono quelli riportati nel sito internet del Ministero della Salute).

Possono scegliere di ricorrere alla vaccinazione contro l’ influenza tutte le persone che desiderino evitare l’infezione per varie motivazioni, in particolare, il vaccino è raccomandato a tutte le persone a rischio di complicazioni secondarie a causa dell’ età o di patologie come disordini cronici di tipo respiratorio o polmonare, malattie metaboliche croniche e patologie cardiovascolari. Il vaccino è raccomandato anche per ridurre la circolazione dei virus influenzali!

Sicurezza del vaccino

Poichè il vaccino viene dato a persone sane è necessario che siano garantiti elevati standard di sicurezza. Sebbene i vaccini siano estremamente sicuri nessuno è privo di effetti avversi. In particolare se per sicuro si intende libero da qualsiasi effetto negativo, allora nessun vaccino è sicuro. Tutti i vaccini hanno dei possibili effetti collaterali. La maggiorparte di questi effetti avversi sono lievi: dolore, rossore e gonfiore nel sito di iniezione o in alcuni casi compaiono sintomi di tipo influenzale: febbre, brividi, dolori muscolari. Ma alcuni effetti possono essere gravi , in quanto possono insorgere anche severe reazioni allergiche ad alcune componenti del vaccino ( anafilassi).

Per sicurezza si può intendere anche la capacità di proteggere da un pericolo reale. In quest’ ottica il pericolo reale (la malattia) deve essere significativamente maggiore rispetto al rischio legato alla modalità di protezione (il vaccino) che usiamo per difenderci dal pericolo. In altre parole i benefici del vaccino devono essere molto maggiori rispetto ai loro rischi!!!

Non dobbiamo dimenticare che anche l’ influenza può comportare effetti molto gravi, quali infiammazione del tessuto nervoso e complicanze da infezioni batteriche! Non si può identificare questa malattia con una banale febbricciola di qualche giorno e vederla , anzi, come una buona occasione per rafforzare le nostre difese e “farci gli anticorpi”.  Se questo può essere vero per una persona sana che non presenta altre patologie, non è lo stesso per quei soggetti a rischio in cui lo sviluppo di complicanze può comportare serie (a volte anche letali) conseguenze.

La scelta della vaccinazione spetta al paziente,un paziente informato dei rischi e dei benefici, ed al suo medico curante, che conosce la storia clinica della persona  nonchè la base scientifica della vaccinoprofilassi.

Non si può trasmettere un’ assoluta certezza di innocuità sulla vaccinazione antinfluenzale, in quanto i rischi ci sono e devono essere chiari, ma non si può neanche ignorare un’ importante traguardo della pratica clinica che, oltre a proteggere la singola persona ha garantito anche una difesa globale da pandemie estremamente gravi!

5 Comments

  1. sacha
  2. alvaro
  3. Armando

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